Successo per il workshop rivolto ai futuri docenti di sostengo

Si sono concluse positivamente le due giornate di formazione promosse dall'Associazione Famiglie degli Audiolesi Etnei e rivolte agli studenti dei corsi Tfa (Tirocinio formativo attivo) dell'Università degli Studi di Catania, tenutesi il 28 febbraio ed il 7 marzo, all'interno della sede operativa di Catania. L'evento dal titolo "Passi verso una scuola inclusiva: l'alunno sordo in classe", ha attirato l'attenzione dei tantissimi futuri insegnanti di sostegno della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria, che grazie a questa iniziativa riconosciuta dall'Univeristà etnea come tirocinio, hanno potuto approfondire diverse tematiche importanti inerenti l'approccio ad una disabilità spesso sconosciuta quale la sordità. Dopo i saluti istituzionali del presidente dell'Afae Vincenzo Lucifora e di Nunzia Pedalino, ad alternarsi nel tavolo dei formatori sono stati gli educatori Laura Patti, Agata Cipriano, Salvo Alberio e Simona Sperandeo che hanno condotto "per mano" i corsisti attraverso la scoperta delle varie figure che ruotano attorno al soggetto sordo, le modalità di approccio al testo scritto e la preparazione di una lezione inclusiva. «Spesso e volentieri i genitori trovano presso le strutture scolastiche diverse difficoltà. Non sempre gli insegnanti conosco a fondo la problematica della sordità e quindi non sanno bene come approcciarsi con lo studente sordo. Troviamo spesso un muro di gomma. Quando sentono "gridare" le famiglie, altro non è che un grido d'aiuto che dovrebbe essere ascoltato. Abbiamo voluto, come associazione, questi corsi di aggiornamento, perchè qualsiasi cosa che riusciamo a fare per i nostri ragazzi si trasforma in una ricaduta positiva su loro stessi, rendendo la loro vita qualitativamente migliore», ha detto il presidente Vincenzo Lucifora.

 

Dopo una prima parte di lezione frontale, i corsisti sono stati suddivisi in diversi gruppi di lavoro all'interno dei quali hanno potuto simulare in maniera diretta la realizzazione di una lezione destinata agli studenti sordi, con gli opportuni accorgimenti per una comprensione efficace. «Attraverso questo workshop, ha spiegato la pedagogista Agata Cipriano, abbiamo voluto trasmettere insieme agli altri formatori, delle buone prassi e dei consigli formativi utili ai futuri docenti di sostegno che, concluso questo percorso formativo, si potrebbero trovare a contatto con ragazzi sordi. Abbiamo illustrato quelle che sono le difficoltà di un soggetto sordo nelle varie fasi di apprendimento ed abbiamo anche fornito alcuni strumenti di superamento da poter adottare per ottenere un migliore apprendimento. Tramite i gruppi di lavoro, invece, abbiamo voluto spingere i futuri docenti alla realizzazione di una lezione inclsuiva».

 

Durante l’evento, si sono alternate le testimonianze di Giuseppe Fiorenza, Roberto Cardì e Valeria Lucifora, ex utenti dell'associazione.«Non è necessario che un insegnante debba conoscere la Lis per poter essere un ottimo insegnante. Basta mettere in atto alcuni accorgimenti, come un buon labiale, non dare le spalle mentre spiega, per poter far comprendere al ragazzo sordo la materia», ha spiegato Roberto Cardì. Valeria Lucifora, invece, oggi laureata in Scienze Politiche ad indirizzo amministrativo, ha raccontato la propria duplice esperienza di vita. «Nella mia esperienza scolastica ho incontrato si insegnanti che non sapevano nulla della sordità e che non hanno fatto nulla per avvicinarsi, sia insegnanti che con tanto sforzo hanno compreso le mie difficoltà. Tutto questo mi ha portato a laurearmi». Esperienza variegata, anche quella raccontata da Giuseppe Fiorenza. «Alle elementari la mia insegnante di sostegno era molto disponibile, se non capivo era sempre pronta a spiegarmi di nuovo la stessa cosa, mi aiutava e non ho mai avuto problemi. Invece alle medie e alle superiori ho avuto qualche problema con le insegnanti di sostegno, con alcune ho avuto qualche esperienza negativa perché non venivo aiutato nel giusto modo, non conoscevano la lingua dei segni e non ci capivamo molto».

Indennità di comunicazione

Le persone riconosciute affette da sordomutismo hanno diritto, indipendentemente dall'età e dal reddito personale, ad una indennità dell'importo mensile di euro 253,26 per dodici mensilità (per l'anno 2015), erogata dall'INPS.

L'indennità di comunciazione:

- E' incompatibile con l'indennità di frequenza;

- Non è incompatibile con la titolarità di una patente di guida;

- Non è incompatibile con lo svolgimento di attività lavorative dipendenti o autonome;

- E' cumulabile con l'indennità di accompagnamento concessa agli invalidi civili e ai ciechi civili;

- Spetta anche nel caso di ricovero in istituto

 

Legge 508/88

Spese di interpretariato

È prevista la detrazione del 19% per le spese sostenute dai sordi (riconosciuti ai sensi della legge 26 maggio 1970, n. 381) per i servizi di interpretariato. Per poter fruire della detrazione, gli interessati devono essere in possesso delle certificazioni fiscali rilasciate dai fornitori dei servizi di interpretariato.

Queste certificazioni devono essere conservate e, in caso di richiesta, esibite agli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

La detrazione spetta anche al familiare del disabile, se questo risulta fiscalmente a carico.

Informazioni

A.F.A.E.

Associazione Famiglie degli Audiolesi Etnei

Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale

Via Pietra dell' Ova – 95125 CATANIA

Telefono 095/223768

  E-Mail: segreteria@afaect.it

PEC. afaect@pec.afaect.it

 Maps ... 37.52929, 15.08334